questa non è la Zanke, questa è la Greis, e questa Greis sta sfruttando il blog della Zanke per far leggere a qualuno la sua storia. I programmi riprenderanno regolarmente dopo l’interruzione, giuro

TRATTO DA UNA STORIA VERA, questo racconto si intitola “LA SAVANA”

Non sono un’assidua frequentatrice dei dipartimenti di Matematica. But when I do, ve assicuro che è sempre un’emozione.
Ci sono capitata per caso/necessità l’altro giorno e questo è ciò che è successo. *sigla*

-paraparapppappàà-

Dovete sapere che (FORSE PER PROBLEMI MENTALI) ho la tendenza a fregarmene sempre un sacco degli altri e di quello che pensano
e di quello che potrebbero pensare e di quello che buh e insomma I care I love it, ed anche l’altro giorno quando entrai
in ‘sto benedetto dipartimento di Matematica me ne fregava tantissimo.
Ebbene, varcata la porta in preda al solito passo celere che “ma ndo vai”, sono quasi andata a sbattere contro un ragazzo con evidenti difficoltà motorie
che appoggiandosi ad un deambulatore avanzava davanti a me non senza difficoltà.

Una persona normale avrebbe continuato per la sua strada. Magari rallentando, ma insomma, ecco.

IO che NON SONO una persona NORMALE e come detto prima me ne frega tantissimo di tutto, vedendolo mi sono bloccata di colpo e con la scusa della bacheca
bellamente di fronte agli occhi ho cominciato a fingere di interessarmi ai fogli, premeditando di starmene ferma lì fino a quando il ragazzo non avesse
raggiunto l’ascensore. Pur di non sorpassarlo insomma (come se in caso di sorpasso gli avessi fatto un torto eh) e pensando ad un modo per dargli
una mano chiaramente (come se avessi potuto aiutarlo eh).

Insomma stavo lì da forse un minuto come un merluzzo lesso quando ad un certo punto ecco che entra qualcun altro dalla porta.
Chiamalo destino, era un altro ragazzo con difficoltà motorie. Meno disabile del primo, zoppicava molto vistosamente ma insomma zoppicava e basta.

E qua viene il bello.

EBBENE lo zoppicatore, visto il quasi-non-deambulante COMINCIA AD ACCELERARE, SUPERA ME E LA BACHECA, POI CON FARE DI SFIDA SORPASSA PURE LUI E DOPO AVERGLI
TAGLIATO VISTOSAMENTE LA STRADA URTANDOLO CON UNA SPALLA SE NE VA per la sua via con la faccia tosta (giuro l’ho vista) di uno che ha appena vinto
una gara facile.

Colui che la gara l’aveva (senza saperlo) persa, si era un po’ spaventato ed ora era fermo. Io ferma uguale, me ne stavo sempre lato bacheca e forse in effetti
ero più shoccata di lui, tanto che forse un po’ anche avevo gli occhi a palla e la bocca a pesce, non lo so.
So solo che ho pensato, e qui veniamo alla morale della storia raga, che nei dipartimenti di Matematica mi capita spesso di trovare l’uomo al suo
stato brado, in preda agli istinti di sopravvivenza che si tratti di Analisi 2 o di far vedere chi è il più forte.
Perché lo zoppicatore forse voleva sentirsi forte. O forse era solo STRONZO.
Come in una savana no?

*Roar*

Lascia un commento