archivio

Archivi tag: esistenzialismo

In realtà due anni fa a quest’ora ero già arrivata.

Ogni tanto ripenso ai momenti passati e mi rendo conto che le cose che mi han fatto stare più bene sono state le decisioni prese d’impulso, le azioni fatte senza pensare troppo al dopo, ai “ma se”, quelle che io stessa definisco le cazzate.

Due anni fa prendevo un treno e mi facevo 4 (che poi son diventate 6) ore di viaggio per andare ad un festival dall’altra parte del nord Italia, sola e senza prenotare un posto dove dormire. Avevo solo un aggancio che forse mi avrebbe potuto dare una mano negli spostamenti ecc., ma per il resto il programma era di far festa e prendere il primo treno la mattina seguente. Non era la prima volta che facevo qualcosa del genere: altre volte, appena la noia esistenziale si presentava, mi spostavo per vedere nuovi posti, conoscere nuove persone.

Poteva succedermi di tutto: quasi nessuno sapeva che ero lì e se finivo nella merda eran cavoli miei, ma, complice il mio eterno ottimismo (nonché una buona botta di culo), mi è successo tutto il meglio che poteva succedermi. Ho camminato un sacco, ho patito un sacco di freddo, non ho mangiato quasi nulla ed è stata una delle serate più felici della mia vita, perché ho conosciuto un sacco di persone bellissime tutte insieme e ho visto un sacco di posti nuovi, vite nuove, che nel mio piccolo angolo di nord est non avevo mai considerato. Ho preso un treno decidendomi qualche giorno prima, senza aspettarmi nulla, e questo mi ha fatto stupire di tutto quello che ho visto. Seguire l’istinto ti può far male, ma può anche trasformarti in una persona che molto tempo dopo, nonostante tutto, continua a pensare “Quel giorno è cambiato tutto”.

Due anni fa a quest’ora tiravi fuori dalla tasca del giubbotto la bottiglietta del mio tè preferito, e io ridevo.

Periodo di cambiamenti. Periodo di nuove speranze. Potrebbe essere un post un po’ meno coglione questo, ma non sapendo dove andrò a parare non vi prometto niente.

Sono una ventenne di provincia in piena crisi esistenziale, ad un passo (spero) dalla laurea, dopo cui riesco solo a vedere il vuoto. Un po’ ci spero che il mondo finisca questo dicembre, così mi risparmierei la cosa che odio fare di più al mondo: scegliere.

Segliere sta diventando sempre più fottutamente difficile, perché sono adulta ormai e qualsiasi scelta io faccia so che porterà la mia vita completamente da un’altra parte.

Scegliere mi dà la nausea, le vertigini, l’ansia. Il problema non è mai percorrere la strada, ma imboccare quella giusta. Ed è più difficile quando vuoi riuscirci da sola, un po’ per soddisfazione personale e un po’ perché sai che gli altri non capirebbero. Sono totalmente divisa fra l’euforia di poter fare quello che voglio di me stessa e la vertigine di sbagliare.

Non so scegliere, so solo che io vado sempre verso le cose che mi fanno stare bene: è la mia filosofia di vita. Qui non sto più tanto bene, nonostante sia riuscita a coltivarmi il mio piccolo orticello di felicità anche in questo sobborgo del mondo. Quindi spero di scegliere quello che più mi farà stare bene, più a lungo possibile.

Alla fine di questo anno è tutto buio pesto, vedo solo una gran voglia e una paura tremenda di andare via.

La verità è che voglio farcela da sola, ma non voglio essere da sola quando tutto cambierà.